Nel precedente articolo abbiamo iniziato a misurare l’elettrosmog degli elettrodomestici. Abbiamo effettuato due esperimenti: su un ripetitore WiFi e su una lavastoviglie spenta!
Abbiamo dimostrato che alcuni elettrodomestici, anche se spenti, generano dei campi elettromagnetici. Dimostreremo, in successivi articoli, che gli elettrodomestici spenti consumano anche energia elettrica.
Abbiamo affermato con certezza che non è possibile negare l’esistenza dell’elettrosmog. I campi elettrici e magnetici che lo generano sono misurabili con opportuna strumentazione (descritta nel precedente articolo).
L’impianto domotico Control Casa è davvero in grado di ridurre l’elettrosmog degli elettrodomestici, sia alla frequenza di rete (50Hz) che in radiofrequenza?
Vediamo altri esperimenti.
Elettrosmog prodotto da un robot aspirapolvere
Anche questo esperimento è interessante, perché dimostra che un robot aspirapolvere emette onde elettromagnetiche sia in bassa frequenza (tensione di rete 50Hz) che in RF, solo per il fatto di essere collegato ad una presa di corrente.
Il robot è già carico, per cui tenerlo collegato alla presa elettrica è superfluo. In un successivo articolo dimostreremo che questi elettrodomestici consumano energia anche se spenti, quando sono collegati alle prese elettriche.
Le misure effettuate mostrano che, con il robot aspirapolvere non in uso e nemmeno in ricarica (in quanto già carico), solo per il fatto di essere collegato ad una presa di corrente, il valore del campo elettrico è di 125 V/m, il valore del campo elettromagnetico RF è 176 µW/m2 (anche il campo RF è presente, probabilmente a causa dell’alimentatore switching presente all’interno del robot aspirapolvere).
Disattivando la presa tramite il sistema domotico Control Casa, entrambi i valori scendono: il campo elettrico si porta a 12 V/m, mentre il campo RF si riduce a 82 µW/m2. Possiamo notare che la riduzione di elettrosmog è di 10 volte sul campo elettrico, mentre di 2 volte sul campo RF.
Ci poniamo la solita domanda: perché consentire ad un elettrodomestico di emettere onde elettromagnetiche e di consumare energia elettrica anche se non lo usiamo?
Proseguiamo con gli esperimenti e le misurazioni.
Elettrosmog prodotto da uno schiumalatte
Con questo esperimento si raggiunge il colmo dell’inefficienza energetica.
Il cappuccinatore, o schiumalatte, è un elettrodomestico che viene utilizzato per pochi minuti al giorno e che, se lasciato collegato alla presa di corrente, continua a consumare energia elettrica e ad emettere elettrosmog per 24 ore al giorno!
Il cappuccinatore non è in funzione, ma spento: emette onde elettromagnetiche solo per il fatto di essere collegato ad una presa di corrente.
Dalle misure effettuate possiamo notare che il cappuccinatore emette anche un campo magnetico in bassa frequenza, oltre che un campo elettrico ed un campo elettromagnetico RF.
Questo è sicuramente causato dalla presenza di un trasformatore elettromeccanico al suo interno, che rimane sempre alimentato anche quando l’elettrodomestico non è in funzione.
Ecco le misure. Schiumalatte spento, ma presa di corrente attiva (come in tutti gli impianti elettrici tradizionali): 49 mG, 400 V/m e 143 µW/m2. Le stesse misure, effettuate con la presa disattivata dal sistema domotico Control Casa, mostrano una drastica riduzione dell’elettrosmog: 0.32 mG, 15 V/m e 94 µW/m2.
Il campo magnetico si è ridotto di 153 volte, il campo elettrico si è ridotto di 27 volte, mentre si è all’incirca dimezzata l’emissione di onde elettromagnetiche in radiofrequenza.
Avremmo potuto ottenere questa stessa riduzione di onde elettromagnetiche scollegando l’elettrodomestico dalla presa di corrente: questa operazione è comoda per uno schiumalatte, ma estremamente difficoltosa per un forno o per una lavastoviglie.
Il sistema domotico Control Casa aiuta a ridurre l’elettrosmog degli elettrodomestici, rendendo automatica l’operazione di distacco delle prese su tutti gli elettrodomestici presenti nella abitazione.
Elettrosmog prodotto da una presa di corrente
L’ultimo esperimento di questo articolo è meritevole di attenzione: una semplice presa di corrente, senza nessun elettrodomestico collegato, emette onde elettromagnetiche, per cui è causa di elettrosmog.
Se consideriamo la quantità di prese presenti nelle abitazioni, possiamo immaginare quante fonti di elettrosmog siano presenti nell’ambiente domestico.
Con il sistema Control Casa, le prese inutilizzate vengono disabilitate, in modo da ridurre le fonti di elettrosmog.
Inoltre, il distacco di energia elettrica dalla presa di corrente non è interno alla cassetta 503 che contiene la presa, come accade in altri sistemi domotici. Con questi sistemi domotici di concorrenza, in cui il relay di distacco si trova in prossimità della presa, le onde elettromagnetiche verrebbero addirittura incrementate, proprio a causa dello stesso sistema che dovrebbe invece ridurle.
Con Control Casa, non solo la presa di corrente, ma anche i metri di cavo fino alla cassetta di zona non sono più percorsi da corrente e non sono più fonti di onde elettromagnetiche.
L’esperimento mostra che il valore del campo elettrico passa da 87 V/m a 12 V/m, riducendosi di oltre 7 volte.
Conclusione
L’impianto domotico Control Casa è studiato in maniera specifica per ridurre l’elettrosmog degli elettrodomestici. Si integra perfettamente con le prese e le placchette di tutti i produttori.
Control Casa viene installato in fase di ristrutturazione o costruzione dell’abitazione e, come dimostrato dagli esperimenti sopra descritti, è un grande alleato contro l’emissione di onde elettromagnetiche, sia in bassa frequenza che in radiofrequenza.
Control Casa non è solo questo. Control Casa è: risparmio, salute, completezza, modularità, web app, teleassistenza, …
Nel prossimo articolo andremo a misurare l’elettrosmog prodotto da un impianto elettrico tradizionale. Lo paragoneremo alle misure effettuate dove è installato l’impianto domotico Control Casa. Continuate a seguirci!